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Movimenti fetali: quando cominciano, come riconoscerli, quando preoccuparsi.

Movimenti fetali: quando cominciano, come riconoscerli, quando preoccuparsi.

Movimenti fetali: quando cominciano, come riconoscerli, quando preoccuparsi.

Durante la gravidanza, noi mamme impariamo a conoscere e a capire i movimenti del nostro bambino. Sentirlo muovere nel pancione è certamente una delle sensazioni più emozionanti della vita: ciò crea, già dai primi movimenti, un legame unico. Per vivere la gravidanza in modo sereno, però, dobbiamo far sì che l’attenzione verso i movimenti del feto non diventi motivo di stress o un’ossessione. Esserne consapevoli, però, ci permette di individuare eventuali cambiamenti nel suo comportamento.
I bambini nel pancione si muovono in continuazione nell’arco della giornata. Se anche tu stai per diventare mamma, prenditi dei momenti per fare attenzione a cosa fa il tuo bimbo nel pancione. Quando ti riposi sul divano o stai per addormentarti, prenditi del tempo per parlargli, cantargli una canzone, coccolarlo. Goditi questi momenti: è così che imparerai a conoscere i suoi movimenti. Guarda questo video sulle coccole in gravidanza!

Conta di più quanto si muove o come si muove?

È bene chiarire subito una cosa: non c’è una gravidanza che sia esattamente uguale all’altra, così come ogni bimbo è diverso dall’altro. Per questo è bene evitare di misurare la salute del tuo bambino in base al numero dei movimenti che compie durante la giornata. È più corretto prestare attenzione alle sue abitudini e a eventuali cambiamenti del movimento.L’entità del movimento fetale dipende da più fattori. Le caratteristiche fisiche della madre, come la posizione della placenta, la quantità di liquido amniotico o la lunghezza del cordone ombelicale influiscono sicuramente su quanti movimenti il feto compie nell’arco della giornata. Poi bisogna considerare il temperamento del feto: c’è chi è più tranquillo e, magari, inizia a muoversi proprio quando la mamma si siede alla scrivania per lavorare, e chi invece è un vero terremoto che scalcia in continuazione.

Una consapevolezza che nasce in modo naturale

Prestare attenzione ai movimenti del proprio bambino in gravidanza è importante: seguire la sua posizione è un parametro con cui la mamma misura la salute e il benessere del feto.Col procedere del tempo, la mamma ne prende consapevolezza. Per esempio, capisce quando dorme e quando è sveglio - i feti hanno un ritmo sonno-veglia molto diverso da quello della mamma, infatti alternano mezz’oretta di sonno e mezz’oretta di veglia e anche quando dormono possono muoversi, proprio come facciamo noi. La mamma pian piano impara a capire anche quando il bimbo gioca e fa le capriole, come reagisce agli stimoli esterni o a ciò che lei mangia o beve: molti bambini, infatti, tendono a muoversi con più vivacità dopo i pasti della madre, perché ricevono nuove sostanze nutritive.Infine, esiste un altro movimento ritmico che le mamme imparano presto a riconoscere: il singhiozzo! Per il feto, è fondamentale per imparare a utilizzare il diaframma. Nell’utero il feto prende l’ossigeno dalla placenta, ma deve comunque imparare a muovere il diaframma perché, da neonato, dovrà usare i polmoni per respirare. Alcuni bimbi lo avranno con più frequenza, altri meno.
In ogni caso, noi mamme non riusciamo a percepire tutti i movimenti durante la gestazione, specialmente quando camminiamo, ci muoviamo o abbiamo la testa concentrata su altro. Ecco perché siamo in molte a credere che il bambino si muova soprattutto di notte. È una percezione errata: in realtà lo fa sempre, ma è nei momenti di riposo e tranquillità che lo sentiamo di più.

I primi movimenti: quando iniziano

Il feto nell’utero si muove già molto dalle primissime settimane di vita: osservando le immagini ecografiche si possono vedere bambini che si allungano, giocano con il cordone ombelicale o girano su sé stessi. Ma la madre non si accorge se un feto così piccolo si muove, perché non arriva a colpire la parete uterina.
Il momento in cui noi mamme iniziamo a percepire i primi movimenti varia da gravidanza a gravidanza. In genere è a partire dalla 16-17a settimana di gestazione, ma potrebbero farsi sentire anche attorno alla 25a settimana. Soprattutto se siamo alla prima gravidanza, non ne avremo una percezione chiara, quindi spesso potremmo scambiarli per semplici movimenti intestinali. C’è chi parla di bollicine, chi di un pesciolino nella pancia, chi di farfalle…tutte espressioni che fanno capire che è una sensazione nuova e insolita.Succede spesso che le mamme, nelle gravidanze successive alla prima, sentano il proprio bimbo muoversi con anticipo. Ciò può essere perché alla seconda gravidanza si ha già una percezione chiara di questi movimenti insoliti e, inoltre, l’utero è più sensibile.

Come cambiano i movimenti man mano che la gravidanza procede

Ci rendiamo conto chiaramente che il nostro bimbo si sta muovendo tra la 18a e la 20a settimana di gestazione. Via via che lo sviluppo del feto prosegue, calcetti, pugni e capriole nella pancia si fanno sempre più vigorosi.
Tra la 26a e la 30a settimana, in seguito alla diminuzione del liquido amniotico, i movimenti fetali si sentono di più e, quando il bambino si sposta, si possono notare cambiamenti nell’aspetto del pancione. A questo punto della gravidanza, i bambini sono per la maggior parte ancora in presentazione podalica, cioè a testa in su.
Tra la 30a e la 35a settimana i movimenti diventano più vigorosi ma rallentati, a causa della diminuzione dello spazio nella cavità uterina. Per anni si è ritenuto che, proprio a causa di questa diminuzione di spazio, il feto si muovesse meno, ma ora è stato accertato che non è assolutamente così: semplicemente, lo fa in modo diverso. È in queste settimane che in vista del parto il bimbo si gira a testa in giù, in presentazione cefalica. Solo una minima parte dei feti resta in presentazione podalica: in questo caso si deve procedere con un parto cesareo. Una volta trovata la posizione, il feto non farà più le capriole, ma continuerà a muoversi comunque. Superata la 36a settimana, difficilmente il feto cambierà presentazione.Può capitare che nel corso della gravidanza il feto assuma posizioni inconsuete che possono risultare fastidiose per la mamma, soprattutto se questa è molto magra. Il bambino potrebbe infilare mani e piedi sotto il costato o il fegato o premere sulla vescica o sul retto. In questi casi, l’unica cosa che si può tentare per alleviare il fastidio o il dolore è cambiare posizione o fare un po’ di stretching, sperando che l’allungamento della mamma invogli il bimbo a muoversi un po’.

Le ultime settimane di gestazione sono le più delicate

Tra la 35a e la 40a settimana i movimenti sono ancora ben percepibili ma tendono a cambiare per ragioni di spazio. Soprattutto in queste ultime settimane di gravidanza, la mamma deve fare ancora più attenzione per riconoscere eventuali stranezze o anomalie.
Nonostante gli studi diano ancora dati contrastanti sulla reale utilità del monitoraggio dei movimenti fetali, è difatti l’unica arma che disponiamo per cercare di prevenire ogni possibile complicazione e ciò che più spaventa, cioè la morte in utero.

Quando preoccuparsi e come comportarsi

Soprattutto nel terzo trimestre, quando i movimenti del feto sono perfettamente distinguibili, è bene che la mamma vi presti molta attenzione.
Se per più di due ore consecutive non sente alcun movimento, allora è opportuno che si fermi a mangiare qualcosa e a riposare, possibilmente sdraiandosi su un lato: ciò favorisce l’afflusso di sangue al feto. Molto probabilmente, nel giro di un’ora al massimo, la mamma ricomincerà presto a sentirlo. Se ciò non dovesse accadere però, è necessario fare un controllo.Spesso non c’è nulla di cui preoccuparsi: certe volte, per esempio, può capitare che il liquido amniotico nel pancione si sia ridotto, non facendo percepire i movimenti alla mamma; altre ancora il bimbo potrebbe essersi messo in una posizione tale che la mamma non riesce a sentirlo.
Oppure, com’è già stato detto, spesso noi future mamme siamo semplicemente troppo indaffarate, o qualcosa ci ha distratto e non percepiamo sempre i movimenti del nostro bambino in pancia.In altri casi però potrebbe essere sintomo di patologie: per esempio, per qualche ragione, il feto potrebbe aver ricevuto meno ossigeno e sostanze nutritive, per cui è cresciuto meno.Ma se, in generale, ci accorgiamo di non aver sentito alcun movimento o che il pattern abituale dei movimenti si è modificato, chiamiamo subito il nostro ginecologo.
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